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Per Aspera Ad Veritatem n.28
Brasile - Il sistema di intelligence


Introduzione
L’attività di intelligence in Brasile, denominata inizialmente attività di informazione, ha avuto origine con il decreto n. 17.999 del 1927 che attribuiva al Consiglio Nazionale di Difesa, composto dal Presidente della Repubblica e dai Ministri di Stato, il compito di coordinare le attività riconducibili alla difesa dello Stato e consistenti nella produzione di informazioni sia di carattere economico-finanziario che militare.
Il decreto-legge n. 9.775-A del 1946 istituì il Servizio Federale di Informazione e Controinformazione (SFICI) con il compito di coordinare e sovrintendere l’attività di intelligence con particolare riguardo alla tutela della sicurezza nazionale. Tale Servizio ha continuato ad operare, in un clima di stabilità istituzionale, fino al 1964, seguendo con particolare attenzione le problematiche caratterizzate dalla “guerra fredda” tra le due superpotenze mondiali: gli Stati Uniti da una parte e l’Unione Sovietica dall’altra.
Nel 1964 l’instabilità all’interno del Paese fu repressa con l’intervento militare. La prima conseguenza fu la limitazione dei diritti individuali. Lo SFICI fu soppresso e con la legge n. 4.341/1964 venne istituito il Servizio Nazionale di Informazione (SNI).
Dal 1964 al 1985 i governi che si sono succeduti hanno organizzato l’attività di intelligence adottando una serie di provvedimenti che hanno consentito la creazione di un ordinamento giuridico ad hoc, di una Scuola Nazionale di Intelligence e di un sistema organizzativo sia centrale che periferico, sebbene il sistema politico vigente fosse centralizzato e imponesse pesanti limitazioni ai diritti e alle garanzie individuali.
Il ritorno alle istituzioni democratiche comportò lo scioglimento dello SNI e nel corso della riforma amministrativa promossa dal Governo sotto la presidenza di Collor de Melo è stato creato l’Ufficio per le Questioni Strategiche, nel cui ambito, per assolvere agli specifici compiti di intelligence, sono stati creati il Dipartimento per le Informazioni, il Centro di Gestione delle Risorse Umane e le Agenzie Regionali.
Con l’ascesa del Presidente Itamar Franco, è stato creato, nell’ambito dell’Ufficio per le Questioni Strategiche, l’Ufficio d’Intelligence.
Nel 1997, il Presidente della Repubblica Fernando Henrique Cardoso ha presentato al Parlamento un disegno di legge di riforma che prevedeva la creazione del Sistema Brasiliano di Intelligence – SISBIN e dell’Agenzia Brasiliana di Intelligence – ABIN, organismo dipendente dalla Presidenza della Repubblica , al quale si affidava il compito di pianificare e realizzare attività di informazione e di controinformazione, anche di natura segreta, al fine di garantire la sicurezza dello Stato e della società.
Nel 1999 la Camera dei Deputati e poi il Senato hanno approvato tale disegno di legge e il 7 dicembre 1999 il Presidente della Repubblica ha promulgato la legge n. 9.883/99, che istituisce, appunto, l’ABIN e il SISBIN.

L’Agenzia Brasiliana di Intelligence – ABIN

Attività

All’Agenzia è affidato il compito di raccogliere e analizzare informazioni utili all’attività di governo e alla sicurezza nazionale. Adotta le misure ritenute necessarie al fine di tutelare notizie rilevanti per la vita dello Stato e di neutralizzare azioni informative realizzate a beneficio di interessi stranieri. Nell’espletamento dei suoi compiti l’ABIN è tenuta al rispetto delle norme costituzionali, delle direttive impartite e dei diritti individuali nonché a conformarsi alle scelte della politica nazionale di intelligence.
L’ABIN dipende dall’Ufficio per la Sicurezza Istituzionale della Presidenza della Repubblica al quale trasmette le informazioni elaborate affinché questo le inoltri al Presidente della Repubblica cui spetta gestire il patrimonio informativo volto a sostenere l’azione di governo.
La sede dell’Agenzia è a Brasilia.

Obiettivi
L’organismo interagisce con gli organi governativi e le istituzioni private nazionali in possesso di informazioni sensibili, sensibilizza il settore pubblico e quello privato contro le minacce costituite dallo spionaggio economico e si propone di indicare i comportamenti adeguati ad ostacolare le azioni di spionaggio al fine di contribuire alla creazione e al perfezionamento di un sistema destinato alla protezione delle informazioni sensibili.

Il controllo
Secondo quanto previsto dalla legge n. 9.883/99 l’attività dell’Agenzia è sottoposta a un meccanismo di controllo che coinvolge sia il potere esecutivo che legislativo.
Il potere esecutivo effettua un controllo interno attraverso l’Ufficio Relazioni Estere e Difesa Nazionale che sovrintende all’attuazione della politica nazionale di intelligence. L’Ufficio di Controllo Interno della Presidenza della Repubblica è invece competente per quanto concerne la gestione finanziaria.
Per quanto riguarda invece il controllo esterno, nell’ambito del potere legislativo il Tribunale dei Conti dell’Unione esercita il controllo sulla gestione finanziaria mentre la Commissione Mista del Congresso Nazionale verifica gli atti che derivano dall’attuazione della politica nazionale di intelligence.
I dipendenti dell’Agenzia sono tenuti a conformare il proprio comportamento a criteri di ordine etico il cui rispetto viene considerato elemento centrale nella valutazione del personale, ancor più dell’esperienza professionale o del possesso di specifiche conoscenze. La stessa Costituzione Federale impone una sorta di modello etico all’attività di intelligence laddove sancisce il valore di concetti quali quello di sovranità, di dignità della persona umana, di pluralismo politico.

Il Centro di Ricerca e Sviluppo per la Sicurezza delle Comunicazioni – CEPESC
Composto da ricercatori, tecnologi e tecnici qualificati, provenienti dall’università e dal mondo del lavoro, il Centro nasce il 19 maggio 1982 per colmare la grande arretratezza del Brasile nel campo della protezione delle trasmissioni, in particolare di comunicazioni sensibili quali ad esempio quelle di natura diplomatica, commerciale e militare.
Nel 1975, su sollecitazione del Presidente della Repubblica, del Ministero delle Relazioni Estere e del Servizio Nazionale di Informazione inizia la ricerca nell’area crittografica e il cammino verso la costituzione del CEPESC.
Il Centro fa parte del Dipartimento di Tecnologia dell’ABIN, occupandosi principalmente di ricerca scientifica e tecnologica nel campo della sicurezza delle comunicazioni. Inoltre coadiuva i dirigenti dello Stato brasiliano nello svolgimento di attività che coinvolgono l’utilizzo di risorse crittografiche e partecipa, con un ruolo tecnico, a diversi gruppi di lavoro.



(*) Le informazioni relative al sistema di intelligence del Brasile sono reperibili presso il relativo sito Internet, consultabile all’indirizzo: http://www.abin.gov.br.

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